Indocina

Le tante facce della stessa medaglia

Da mercoledì 27 dicembre 2023 a mercoledì 17 gennaio 2024

IN BREVE

La più orientale delle tre grandi penisole dell’Asia meridionale, chiamata anche, meno propriamente, India Posteriore per la sua posizione al di là dell’India rispetto all’Europa, o erroneamente Siam, il nome dell’antica Thailandia.
Al di là del nome, più che un luogo geografico uniforme, riconducibile a precise coordinate geografiche, l’Indocina rappresenta un mosaico di popoli, tradizioni e storie diverse dove nel corso dei millenni i vari Paesi che la compongono si sono definiti in un processo di scambi reciproci, non sempre amichevoli.
Nell’immaginario degli occidentali invece l’Indocina è una parola fortemente evocativa: picchi rocciosi dalle strane forme come un dragone o una strega che emergono lentamente dalla nebbia e galleggiano sul mare. Una giunca dalle vele rosse che solca placide acque. Le risaie, punteggiate da piccole figure con i cappelli di paglia a cono, simbolo della generosità della natura che in questi luoghi concede abbondanti raccolti. Monumenti antichi avviluppati dalla jungla, ricordo di civiltà ormai scomparse, e il fiume Mekong, la madre di tutte le acque, che unisce e divide allo stesso tempo. Paesaggi di gole e montagne, cataratte che nemmeno i francesi riuscirono a violare, il maestoso delta…
Alla memoria però arrivano anche ricordi di storia recente, quasi contemporanea, la lunga guerra per l’indipendenza con i francesi, seguita da quella violenta e sanguinosa contro gli americani, i Khmer Rossi, il sentiero di Ho Chi Min…
Non ci rimane quindi che salire in sella ed andare ad accertarsi di persona di quanto ci sia di vero in ciò che immaginiamo, scoprendo così che la storia travagliata della penisola indocinese ha lasciato spazio a rapidi cambiamenti ma ha creato un vero e proprio scrigno di tesori artistici e culturali. Vietnam, Cambogia, Thailandia e Laos, infatti, sono paesi che hanno dispiegato le ali verso il futuro, conservando tuttavia le proprie abitudini e mantenendo intatto il proprio rapporto con la tradizione.

durata

22 giorni di viaggio

chilometri

3.600

media/giorno

275 km/giorno

partenza

Ho Chi Minh

arrivo

Hanoi

giorni di sosta

7 giorni nei principali luoghi di interesse

Programma di viaggio

Giorno 1, mercoledì 27 dicembre: arrivo ad Ho Chi Minh City

Arrivo ad Ho Chi Minh City nel corso della giornata in funzione del volo e della località di partenza, trasferimento in hotel dove troveremo ad aspettarci gli accompagnatori e le nostre moto spedite dall’Italia.

Giorno 2, giovedì 28 dicembre: Ho Chi Minh City (giorno di sosta e visite)

Giornata di ambientamento e di visita alla vecchia Saigon oggi conosciuta con il nome del presidente che qui ha fatto storia, Ho Chi Minh. Al mattino visiteremo una delle pagode più colorate di tutto il paese Phuoc An Hoi Quan e poi la Pagoda di Giada dell’Imperatore. Quindi l’Ufficio Centrale delle Poste, uno degli edifici coloniali più belli della città che condivide la piazza con la Basilica di Notre Dame, una delle poche roccaforti del cattolicesimo in Vietnam. Pomeriggio libero ma per chi volesse ancora visite il Museo dei Residuati Bellici e da non perdere! Cena libera

Giorno 3, venerdì 29 dicembre: Ho Chi Minh City – Phnom Penh (Cambogia) – 230 km circa

Destreggiandoci nel traffico della capitale ci dirigiamo verso Ovest puntando alla prima delle 4 frontiere che attraverseremo durante questo indimenticabile viaggio. Scopriremo così che anche nei lunghi momenti di attesa nei passaggi di confine o negli ingorghi del traffico cittadino la gentilezza e l’educazione dei popoli asiatici non viene mai meno. Arrivo nel pomeriggio nella capitale della terra dei Khmer con probabilmente ancora qualche ora di tempo da dedicare alla sua visita.

Giorno 4, sabato 30 dicembre: Phnom Penh – Siem Reap – 340 km circa

La Cambogia di oggi è l’erede diretta del leggendario impero Khmer e quello che rimane di tanta grandezza non è poco. Siamo diretti verso il luogo nel quale sono raccolte la maggioranza delle testimonianze del passato. Prima di giungere a destinazione una breve deviazione ci porta sulle sponde del Tonle Sap, il più grande lago di acqua dolce del sud-est asiatico e popolato da villaggi di pescatori nomadi.

Giorno 5, domenica 31 dicembre: Siem Reap (giorno di sosta e visite)

Siem Reap, un nome che probabilmente non dice nulla ma il sito archeologico che vi sorge poco lontano probabilmente si!

Il sito archeologico di Angkor è un monumento senza pari nel continente asiatico. Dedicato a Visnù, oggi è il complesso religioso più grande del mondo ed è raffigurato al centro della bandiera della Cambogia.

Con i suoi 400 km2 di estensione e centinaia di strutture al momento note, Angkor è uno dei siti archeologici più vasti al mondo e sicuramente il più rappresentativo dell’arte e dell’architettura cambogiane. L’edificio più celebre è il tempio di Angkor Wat, noto in tutto il mondo ma per molti versi ancora tutto da scoprire.

La giornata di sosta di oggi è dedicata proprio a questo, alla scoperta di questo luogo magico. Cena libera.

Giorno 6, lunedì 1° gennaio: Siem Reap – Ayutthaya (Thailandia) – 410 km circa

Siamo diretti verso la terra del sorriso, l’antico Siam… la Thailandia.

La Thailandia colpisce fin dal primo chilometro grazie alla sua esplosione di colori, odori, sapori e alla gentilezza degli abitanti, sempre pronti a dare una mano o a regalare un sorriso con la loro semplicità e umanità. Siamo diretti verso una minuscola città che però possiede imponenti rovine risalenti al tempo in cui era capitale del regno del Siam.

Giorno 7, martedì 2 gennaio: Ayutthaya (giorno di sosta e visite)

Bagnata dal fiume Chao Phraya, che rappresentava la principale via di comunicazione fluviale della nazione, Ayutthaya è stata per ben quattro secoli la capitale del Siam.

Fondata nel 1350 quando i thai furono costretti dalle popolazioni confinanti del nord a stabilirsi più a sud, la vasta estensione dell’area archeologica e le testimonianze storiche dimostrano che Ayutthaya fu una delle città più imponenti del Sud-Est asiatico: la sua popolazione nel XVII sec. era di oltre un milione di abitanti.

La città veniva spesso definita Venezia d’Oriente, al centro di una rete di traffici che andava dalla Cina, all’India, all’Europa e in accordo con la sua importanza storico-culturale, il sito archeologico di Phra Nakhon Si Ayutthaya, adiacente alla città attuale, nel 1991 è stato dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità.

Ed è proprio qui che vedremo enormi piramidi erette a testimonianza di vittorie ottenute a dorso di elefante e statue di Buddha distesi lunghe più di 40 metri. Cena libera.

Giorno 8, mercoledì 3 gennaio: Ayuttaya – Sukhothai – 370 km circa

Continua il nostro percorso sempre in terra Thai con una sosta al Wat Phra Sri Rattana Mahathat, il tempio più importante e conosciuto di Phitsanulok e sede del famoso Buddha Phra Chinnarat, uno dei più importanti Buddha in Thailandia. Destinazione finale di oggi un’altra capitale storica del paese, Sukhothai.

Giorno 9, giovedì 4 gennaio: Sukhothai – Chiang Mai – 295 km circa

Prima di metterci in sella visitiamo il Parco Nazionale di Sukhothai che racchiude al suo interno quelle che sono le meraviglie dell’antica capitale thailandese. Sukhothai è stato il primo territorio thai indipendente ed ha visto la massima espansione in quello che nella storia dello stato asiatico viene annoverato come il “Regno d’Oro” di re Ramkhamhaeng.

Quindi puntiamo decisamente a nord salendo un po’ di quota, siamo nelle “highlands thailandesi”, e facendosi strada tra i primi veli di nebbia che contraddistinguono il nord della Thailandia.

Giorno 10, venerdì 5 gennaio: Chiang Mai – Chiang Rai – 195 km circa

Chiang Mai, la capitale del nord della Thailandia, si presenta come un luogo di sereni templi buddhisti, tranquilli corsi d’acqua, mercati tradizionali e paesaggi epici ai quali dedicheremo alcune ore di visita prima della nostra partenza.

Senza perdere quota ci spostiamo ancora più a nord tra valli percorse da numerosi corsi d’acqua e terrazzamenti digradanti. A 15 chilometri dalla destinazione di oggi sostiamo presso il suggestivo tempio di Wat Rong Khun, meglio conosciuto come il Tempio Bianco.

Il suo ideatore, il pittore visionario Chalermchai Kositpipat intendeva creare un tempio unico nel suo genere, fondendo al contempo il culto buddista e induista Questa scintillante opera si distingue dagli altri templi per il suo colore completamente bianco e per l’uso di pezzi di vetro inseriti nel gesso che, riflettendo i raggi del sole, creano dei suggestivi e sfavillanti giochi di luce

Giorno 11, sabato 6 gennaio: Chiang Rai (giorno di sosta e visite)

Fondata nel 1262 dal Re Mengrai, capitale del Regno Lanna fin quando non venne superata in importanza da Chiang Mai, oggi Chiang Rai è una piccola ma attraente città e si presenta come un perfetto punto di partenza per l’esplorazione del monumento e Stupa del Re Mengrai. Per rendere il giusto omaggio al fondatore di Chiang Rai, il suo monumento sarà il primo luogo della città che visiteremo dal momento che gli abitanti credono che il Re Mengrai meriti il rispetto dei viaggiatori prima che questi comincino il viaggio.

Poi sarà la volta del Wat Phra Sing, un esempio raffinato dell’architettura religiosa Lanna.

Ma sicuramente, quello che desterà di più la nostra curiosità, saranno i Kayan, una minuscola popolazione di meno di 7.000 persone, un piccolo gruppo dei quali vive in Thailandia, chiamati anche Padaung, che nella lingua autoctona significa “collo lungo”

Giorno 12, domenica 7 gennaio: Chiang Rai – Luang Namtha (Laos) – 320 km circa

Ci dirigiamo a Chiang Saen, famoso luogo in cui i confini tra la Thailandia, il Laos e il Myanmar si incontrano e dove si congiungono il fiume Mekong con il suo piccolo affluente il fiume Ruak. DI sicuro conoscerete meglio questa zona con il nome di Triangolo d’Oro, in relazione alle innumerevoli coltivazioni di oppio nella zona e alla sua esportazione in tutto il mondo che avveniva fino a pochi anni fa.

Salutiamo la generosa Thailandia con un ultimo sguardo dal nuovo ponte sul Mekong per entrare in Laos, che ci da il benvenuto, e terrà i nostri sensi piacevolmente occupati per i prossimi giorni.

Giorno 13, lunedì 8 gennaio: Luang Namtha – Luang Prabang – 310 km circa

Rimasto isolato dal resto del mondo per almeno quindici anni a causa di vicende politiche interne, il Laos è oggi un Paese poco popolato e ancora da scoprire.

Percorreremo le arzigogolate strade di montagna di questo paese “perfetto”, per assaporare tutto il fascino incommensurabile di paesaggi naturali intatti che vivono in perfetta simbiosi con villaggi rurali che ancora conservano gelosamente le proprie ricchezze culturali e tradizionali.

Arrivo nel pomeriggio nella capitale spirituale del paese, Luang Prabang.

Giorno 14, martedì 9 gennaio: Luang Prabang (giorno di sosta e visite)

Situata tra le braccia dei fiumi Mekong e Nam Khan, Luang Prabang è imperdibile.

Sede di stupendi monumenti, tra i quali spicca in particolar modo l’ex palazzo reale, Haw Kham, oggi trasformato in affascinante museo della storia e della tradizione locale. Il Wat Xieng Thong (il tempio della città d’oro) è invece uno dei più noti monasteri di tutto il Laos e una delle sue caratteristiche più attraenti è senza dubbio la stupenda scalinata che dalla sua struttura procede fino ad immergersi nelle acque del fiume Mekong.

Decisamente imperdibili le grotte di Pak Ow, immensa distesa collinare densa di rocce calcaree che, al loro interno, custodiscono gelosamente tantissime statue raffiguranti il Buddha al cospetto di splendide cascate naturali. Cena Libera.

Giorno 15, mercoledì 10 gennaio: Luang Prabang – Dien Bien Phu (Vietnam) – 400 km circa

Sempre su piacevoli strade di montagna percorriamo le ultime centinai di chilometri in Laos immersi in una natura possente. Attraversiamo il confine con il Vietnam, l’ultima frontiera terrestre di questo viaggio, per entrare di nuovo nel paese dal quale eravamo partiti ma questa volta decisamente più a nord.

Arriviamo a Dien BIen Phu. Qui nella primavera del 1954 ebbe luogo l’ultima battaglia della guerra di Indocina, che celebrò la disfatta della guarnigione francese in Vientnam e con essa la fine del dominio coloniale francese in Indocina. Ma la pace sarebbe durata pochi anni, all’orizzonte si profilava già lo spettro di un evento ancora più nefasto e sanguinoso che avrebbe portato ancora più miseria e povertà.

Giorno 16, giovedì 11 gennaio: Dien Bien Phu – Sapa – 270 km circa

Puntiamo a Nord entrando nella provincia di Lao Cai nell’estremo Nord del Vietnam, una vasta zona che segna il confine con la Cina ad una manciata di chilometri. Essere in viaggio in moto qui significa percorrere strade che si snodano attraverso montagne verdi e scure come la notte, ammirare risaie verdeggianti che sollevano nebbie leggere, godere di cascate, parchi naturali e villaggi tribali.

Attraverso il Passo di Quy Ho, il più alto del Vietnam, giungiamo nel pomeriggio nella piccola cittadina di Sapa, ad un’altitudine di 1650 metri e chiusa dai monti dell’Hoang Lien o, per noi occidentali, le “Alpi del Tonchino“.

Giorno 17, venerdì 12 gennaio: Sapa (giorno di sosta e visite)

Scelta dai coloni francesi nel XX secolo come località di villeggiatura, Sapa seduce ed ammalia ancora oggi.

Oltre ai sentieri che attraversano le risaie, i dintorni di Sapa comprendono una moltitudine di villaggi etnici racchiusi tra montagne e splendide vallate. Quello di Cat Cat, a pochi chilometri dalla città, accoglie una comunità di Hmong Neri che vivono in case di legno coperte da tetti di palma

Ma il vero spettacolo di Sapa è la vetta del Monte Fansipan, la più alta del Vietnam e dell’intera Penisola Indocinese. Raggiungibile con una funivia che parte proprio da Sapa, dall’alto dei suoi 3.143 metri le vedute sono a dir poco impressionanti. Proprio per la bellezza dei paesaggi, spesso celati da suggestive foschie, e la rilevanza culturale, il Fansipan è una meta ambita e un autentico luogo di pellegrinaggio per il popolo vietnamita.

Giorno 18, sabato 13 gennaio: Sapa – Hanoi – 330 km circa

Scendiamo dalle montagne diSapa fino a Lao Cai, praticamente sfiorando di un soffio il confine cinese, da qui sarà il corso del Fiume Rosso ad indicarci la strada, con i suoi numerosi e spettacolari ponti, fino alla destinazione finale di oggi. Arrivo nel tardo pomeriggio nella trafficata Hanoi, capitale del Vietnam anche se meno popolosa di Ho Chi Minh City.

Giorno 19, domenica 14 gennaio: Hanoi (giorno di sosta e visite)

Hanoi, letteralmente “la città tra i due fiumi”. Capitale del Vietnam da più di 1.000 anni, ribattezzata più volte, ha profilo di una capitale moderna e frenetica, dove le uniche oasi di pace sono le acque del fiume rosso e i numerosi laghi che la punteggiano. Ma è scendendo in strada che l’apparenza cede il passo alla realtà e si rivela l’anima contraddittoria di questo luogo, nascosta tra le strette vie del quartiere vecchio e i boulevard del quartiere francese. Ed è questo che faremo noi oggi.

Il Quartiere Vecchio, il Mausoleo di Ho Chi Minh, il Teatro delle Marionette sull’acqua saranno solo alcune delle cose che visiteremo in questa interessanti giornata. Cena libera.

Giorno 20, lunedì 15 gennaio: Hanoi – Ha Long Bay – 175 km circa

Pochi km ci separano dal porto di Haiphong dove lasceremo le nostre moto per essere caricate in un container e rispedite a casa. Da qui un transfer ci preleverà per portarci fino alla Baia di Halong, una delle sette meraviglie del mondo naturale, sogno esotico di molti viaggiatori, tappa obbligata di qualsiasi itinerario in Vietnam.

È uno dei luoghi più indimenticabili del Vietnam, avvolto da leggende in cui si rimane incantati da un senso di eternità, navigando fra le rocce incastonate in un mare verde smeraldo.

Qui saliremo a bordo di una elegante Giunca che ci porterà in una lenta crociera sospesa nel tempo e tra le acque e le rocce del Golfo del Tonchino.

Giorno 21, martedì 16 gennaio: Ha Long Bay – Hanoi – 160 km circa

Racconta una leggenda che sia la coda di un drago ad affiorare qua e là, un gigantesco animale addormentato da secoli in questa baia, visibile soltanto in parte, per quelle gobbe della schiena e della coda che emergono sotto forma di isolotti. Ed è tra questi isolotti che in mattinata cerchiamo la rotta per tornare a riva e guadagnare di nuovo il porto di Ha Long.

Da qui un transfer ci riconduce di nuovo alla capitale Hanoi forse ancora in tempo per gli ultimi acquisti ma di sicuro in orario per la spettacolare cena che sancirà la conclusione di questo indimenticabile viaggio.

Giorno 22, mercoledì 17 gennaio: Hanoi – rientro

Tempo a disposizione fino al trasferimento in aeroporto in funzione dell’orario del volo di rientro

mancano...

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Il tour verrà confermato al raggiungimento di 12 partecipanti

Quote

Quota di partecipazione in camera condivisa con un minimo di 15 partecipanti:

  • Pilota – euro 5.950,00
  • Passeggero – euro 5.950,00

 

Supplemento singola:

  •  Suppl.singola: euro 1.590,00

Volo aereo:

  • A partire da Euro 1.500 (prezzo da riconfermare al momento della prenotazione)
    * con uno scalo e partenze da Milano, Venezia e Roma

 

Trasporto moto Italia – Vietnam A+R:

  • euro 2.950,00 (con un minimo di 9 moto)

 

La quota trasporto moto comprende:

  • Trasporto moto Italia – Vietnam andata/ritorno
  • Oneri doganali di import/export
  • Operazioni di carico e scarico
  • Costi di handling, stoccaggio nei porti

 

Documenti richiesti:

  • Patente Internazionale non richiesta
  • Visti non richiesti
R

La quota comprende

  • 20 pernottamenti in hotel con colazione
  • 1 pernottamento a bordo con colazione
  • 14 cene
  • Accompagnatore italiano in moto
  • Secondo accompagnatore su furgone assistenza per trasporto bagagli ed eventuale recupero moto in panne
  • Biglietto d’ingresso ad Angkor Wat
  • Biglietti d’ingresso per tutti i siti visitati
  • Visite guidate nei giorni di sosta
  • Gadget personalizzati dell’evento
O

La quota non comprende

  • Tutti i pranzi
  • Le cene del secondo giorno dove si sosta 2 notti
  • Le bevande ai pasti
  • Il carburante dei propri veicoli
  • Eventuali pedaggi stradali
  • Parcheggi
  • Mance e spese personali
  • Tutto quanto non specificato ne “la quota comprende”

Termine iscrizioni entro il 31 ottobre 2023